L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sulla base di forti e consolidate evidenze scientifiche, consiglia infatti un consumo moderato di sale (o cloruro di sodio, NaCl), poiché favorisce l’aumento della pressione arteriosa, principale causa di infarto e ictus, la calcolosi renale, l’osteoporosi ed alcuni tumori. Non a caso, il sodio nell’acqua potabile non può superare i 200 mg/l (DL 31/2001).
L’addolcitore domestico, elimina il calcare, ma addiziona all’acqua utilizzata per bere e cucinare sodio (4,6mg ogni grado di durezza 1°F); sodio che va naturalmente ad aggiungersi a quello già presente naturalmente. In zone con acqua molto dura (30-40 °F), si potrebbero quindi generare acque addolcite con valori di sodio vicine o addirittura oltre i limiti di legge e, in ogni caso, poco salutari!